
L'aumento dell'uso di sistemi di costruzione modulare nell’edilizia potrebbe essere uno dei modi per migliorarne la sostenibilità sia nel settore privato che commerciale e industriale, poiché la modularizzazione permette di ridurre gli sprechi e risparmiare energia.
Si prevede che la pandemia da COVID-19 porterà ad un aumento degli investimenti volti a città sempre più sostenibili. Anche se i governi hanno temporaneamente sospeso gli obiettivi di sostenibilità, gli impegni a lungo termine rimangono in vigore ed è probabile che i cittadini pretendano, dopo la pandemia, città sempre più sostenibili e vivibili.
Si prevede che questi cambiamenti andranno ad influire fortemente sul settore delle costruzioni riducendone l’impatto ambientale. È da notare che secondo il World Green Building Council, il settore delle costruzioni ha pesato per il 39% sul totale mondiale delle emissioni di CO2 nel 2017.
La costruzione modulare è già popolare in alcuni mercati. Ad esempio, una ricerca dell'Università della California nel 2017 ha indicato che il 45% delle case in Scandinavia sono costruite con strutture modulari. Circa il 40% dei costruttori di case del Regno Unito ha anche indicato che prevede di aumentare gli investimenti in impianti di produzione per strutture modulari. La discriminante é la velocità di adozione, senza dubbio guidata dal costo della forza lavoro e dalla più o meno alta specializzazione degli addetti alle costruzioni.
Allo stesso tempo, quando anche gli elementi di ‘de costruzione’ e cioè del fine vita di un edificio entreranno ad essere fattori richiesti dalle regolamentazioni, la modularità potrebbe diventare un requisito imprescindibile.
È inoltre possibile prevedere cambiamenti più rapidi nei materiali da costruzione, poiché l'industria mira a ridurre la propria impronta ambientale. Introdurre moduli con un alto contenuto di materiali riciclati e più facilmente riciclabili è certamente il modo più semplice per ridurre l’impatto ambientale del settore.
L'attuale modello di business delle costruzioni si basa poi in gran parte su risorse naturali limitate e in larga misura non rinnovabili per cui, il passaggio a strutture in legno o in acciaio leggero potrebbe migliorare la sostenibilità. Anche una prevalenza di strutture e sistemi ad innesto, piuttosto che ad incollaggio, potrà favorire un successivo riutilizzo e riciclo dei materiali quando si andrà a ristrutturare o demolire un edificio.
Fonte: Euromonitor International