L’industria delle costruzioni a livello mondiale è rimasta praticamente indenne durante lo scoppio del COVID-19, grazie al portafoglio ordini che ha attenuato l'impatto della crisi derivatane.
Pianificazione urbanaTuttavia, il settore edile dovrebbe affrontare un rallentamento nel 2021 poiché i nuovi progetti di costruzione sono stati ritardati o annullati a causa dei vari lockdown e delle mutevoli condizioni economiche. Le maggiori perdite sono previste nel segmento delle costruzioni commerciali a causa del cambiamento dell'ambiente di vendita al dettaglio e di lavoro e del calo della fiducia degli investitori.
Si prevede che il settore edile globale si stabilizzerà nel 2022, grazie all'accelerazione degli investimenti in progetti infrastrutturali e a un mercato immobiliare resiliente. La regione Asia-Pacifico dovrebbe mostrare la crescita più forte, grazie a una ripresa economica più rapida e all'urbanizzazione in corso.
È probabile che il settore delle costruzioni assisterà a un cambiamento nella struttura della domanda, con l'importanza dell'edilizia residenziale e pubblica in aumento a scapito della costruzione di uffici.
Si prevede inoltre che le continue tendenze di sostenibilità e il boom del settore dell'e-commerce accelereranno la spesa per il miglioramento delle infrastrutture e i progetti relativi a logistica e magazzini.
Per l’Italia i ben noti incentivi all’adeguamento sismico e al miglioramento energetico delle abitazioni private dovrebbero risultare un fattore determinante nella ripresa del comparto.
Si potrebbero anche concretizzare investimenti in progetti di rigenerazione urbana per edifici commerciali convertiti in abitativi con un potenziale rilassamento dei prezzi in un tentativo di mantenere il livello di popolazione necessario per il prosperare dei centri cittadini più grandi.
Fonte: Euromonitor International